In origine si chiamavano Weejun, storpiatura del più comprensibile Norwegian, perché importati dalla Norvegia. Pare, infatti, che i pescatori norvegesi utilizzassero questo tipo di scarpe, in cui tomaia e suola erano fatte di un unico pezzo di pelle, per le passeggiate in città quando non potevano uscire per mare. Fu la ditta americana G.H. Bass a registrare il marchio e a dare popolarità a questa scarpa, la cui evoluzione sarà il Loafer. Questo, a sua volta, con una suola cucita a parte, letteralmente vuol dire scansafatiche, per chi non avesse voglia o tempo di allacciare le calzature al mattino.
Il penny loafer non è altro che una versione più fancy del loafer classico, con tomaia liscia. La forma delle labbra sulla tomaia pare derivi da Alice Bass moglie dell'industriale G.H. Bass di cui sopra: lei, che era solita baciare le scarpe, diede inconsapevolmente spunto al marito sulla produzione dei mocassini con quella forma sulla mascherina. La popolarità dei mocassini si deve soprattutto a Fred Astaire che li usò per il tip tap in primis e successivamente di sera con il frac...di qui i giovani dei campus universitari americani degli anni 50' ne esasperarono l'uso inserendo la monetina, il Penny appunto, usata per le cabine telefoniche del tempo, consacrando così questo modello al successo e alla diffusione internazionale.
Il Piccadilly di Edward Green dagli addetti ai lavori è unanimemente considerato il penny loafer per eccellenza: classico, con punta arrotondata, suola goodyear e rifiniture sottili. E’ abbastanza accollato, cioè la tomaia è alta sul collo del piede, non lasciandolo troppo scoperto, e si presta soprattutto ad un utilizzo formale, da abbinare con abito per una circostanza serale come il colore nero suggerisce, benché le colorazioni marroni e le varianti in camoscio non disdegnino affatto spezzati e denim. Inoltre, circostanza di non poco conto, la scarpa non tende ad "imbarcarsi", cioè a creare una linea concava sul collo piede, tipica delle calzature di scarsa qualità.
Ho optato per una taglia 8,5 F, dato che la E era troppo stretta per il collo del mio piede e ho seguito il consiglio di indossare le scarpe gradualmente, senza tenerle al piede la prima volta per un giorno intero. Risultato: hanno preso forma in due o tre utilizzi e adesso sono più che comode, come pantofole. Il Piccadilly è disponibile in varie colorazioni e pellami a questo link.
Un ultimo consiglio: per evitare di integrare un’ipotetica fattispecie di oltraggio alla sensibilità estetica (reato di cui auspichiamo - prima o poi - l'introduzione), quando indossiamo scarpe nere ricordiamoci, di grazia, di non indossare calze blu.
Bespoke hugs,
Fabio