Oltre all’abito in lino irlandese mostratovi qualche settimana fa, il Maestro Agustín García Montero della Sastrería Serna ha realizzato anche un’interessante reinterpretazione della giacca Teba. Il tessuto impiegato è un cotone e lino di Scabal, che per leggerezza e consistenza consiglio vivamente per il periodo estivo. In un’ideale gerarchia di formalità, questo modello di giacca da caccia spagnola, delle cui origini avevamo già parlato in un precedente post, si pone a metà tra il capospalla sportivo e il giubbino, perfetto quindi in circostanze sia informali sia sportive. Il colore chiaro, inoltre, la rende adatta ad utilizzi tipicamente mattutini.
Iniziando dall’alto, la giacca non ha cran, (il tipico angolo tra collo e bavero presente nelle moderne giacche formali da uomo) e sulla parte alta del bavero presenta due occhielli anziché uno: un evidente retaggio dell’abbottonatura originaria, che prevedeva asole e bottoni lungo entrambi i lati dei quarti anteriori. In petto c’è un taschino applicato e in basso due grandi tasche applicate con patta sagomata e bottone (non presente nel modello originario). I polsini sono da camicia, ognuno con un bottone e con pieghe, mentre gli spacchi laterali che completano l’opera sono di dimensioni minime e adeguate alla lunghezza del capo, che è più corto delle normali giacche, in virtù della sua natura sportiva. Quel che mi ha colpito maggiormente, però, è il giromanica, con costruzione a camicia e grinze dal sapore partenopeo: ebbene, grazie anche al tessuto che assicura un bel drappeggio, il giro è un'opera d'arte; alto, ampio e con una morbidezza unica che accompagna i movimenti e che crea una bellssima piega verticale tra la manica e il davanti della giacca.
In basso alcune foto della prova avvenuta a Madrid, seguite dalla giacca finita.
Bespoke hugs,
Fabio
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