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“We are vintage silk connoisseurs” – that’s how Gianni Cerutti describes “Passaggio Cravatte”, the brand under which he sells only bespoke ties since 2010. Born in Novara in 1987, he now lives near Pavia and has worked as a journalist for some magazines. Gianni shows me his concept: nothing ready-to-wear, everything bespoke. The customization is very high: from length to width, a customer can also choose the amount of canvas inside his tie, picking the lining and the height of the tack on the back of the tie.
His fabrics hail from Italy and England, while the manufacture is based in Napoli. 90% of the cloths are vintage - still hand-drawn - and within a month from the order the tie is ready. “We offer from three- to twelve-fold ties and also a tie made of just one piece of fabric, just like in the old times” – Gianni tells me. He also offers ties made of two or three pieces, according to the customer’s taste. Scarves, pocket squares and bow ties complete the range; the reference market is represented by USA, Hong Kong and Japan. Gianni’s tie is as light as a foulard, preferably unlined, with two layers of canvas inside (wool and cotton) for the knot that he makes simple or double, depending on the thickness of the tie.
“A man without a tie is like a woman without a bag” – he says smiling. Being an enthusiast, his advice goes like: “Never wear the same tie for two days in a row” or “never let someone else choose it for you”. He prefers 9-cm wide ties and to his customer he recommends products in a range of 7 or 9 cm, “but I also made a 12cm wide tie for a big sized client” – he specifies. A common mistake made by men? The space between the tie and the shirt collar”.
Bespoke hugs,Fabio
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“Siamo degli antiquari della seta” – così esordisce Gianni Cerutti per descrivere “Passaggio Cravatte”, il marchio con cui dal 2010 vende solo cravatte bespoke. Classe ‘87, nato a Novara, pavese d’adozione e con un trascorso da giornalista che prosegue anche oggi saltuariamente, Gianni mi spiega il suo concept: nulla di pronto, tutto bespoke. La personalizzazione, come il grado di artigianalità, è massima: dalla lunghezza alla larghezza della cravatta, il cliente può personalizzare anche la consistenza degli interni, scegliendo le fodere e finanche l’altezza del travetto.
L’approvvigionamento tessuti avviene sia in Italia che in Inghilterra, la produzione, invece, è a Napoli. Il 90% delle stoffe è vintage, disegnate ancora a mano e in un mese dall’ordine la cravatta è pronta. “Offriamo dalle tre alle dodici pieghe e anche una cravatta in un solo pezzo di stoffa, proprio come si faceva un tempo” - mi racconta Cerutti, che fa produrre cravatte anche in due o tre pezzi, in base al gusto del cliente. A completare la gamma ci sono sciarpe, pochette e papillon per un mercato di riferimento che spazia dagli USA ad Hong Kong e al Giappone. La sua cravatta è leggera come un foulard, preferibilmente sfoderata, con due telette in lana e cotone all’interno per il nodo, che il titolare di Passaggio Cravatte preferisce semplice o doppio, in base alla consistenza della cravatta stessa.
“Un uomo senza cravatta è come una donna senza borsa” – mi spiega sorridendo. Durante l’intervista non mancano i consigli, tipici di un appassionato, che vanno dal “mai usare la stessa cravatta per due giorni di fila” al “mai farla scegliere a un’altra persona”. Gianni per sé sceglie cravatte di 9 cm di larghezza e ai clienti consiglia di restare tra i 7 e i 9 cm, “ma ho fatto anche cravatte di 12 cm per un cliente con taglia 60” - specifica. Un errore comune a molti uomini? “Lo spazio tra il nodo della cravatta e il colletto della camicia”.
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Bespoke Hugs,
Fabio
Ph. Ludovico Bertè