Il “Calzaturificio Miserocchi” di Domodossola
In Francia negli anni trenta, nascono i primi mocassini da guida ma non riscuotono successo fra il pubblico e nel dopoguerra il brevetto viene acquistato dal calzaturificio Mostile di Vigevano, le “car-shoes” fanno la loro comparsa in Italia.
Nel 1948 Giulio Miserocchi eredita la tradizione del calzaturificio artigiano avviato nel 1922 dai fratelli Mallerio a Domodossola e nel 1972 rileva da Mostile la licenza e le apparecchiature per realizzare i famosi mocassini: una macchina “trancetta”, una “tira pellami”, una pressa per forare la suola ed accogliere successivamente i celebri chiodini in gomma.
Da questo laboratorio le sapienti mani dei Miserocchi hanno forgiato centinaia e centinaia di mocassini per le principali griffe della moda.
Nel 2005 la decisione di produrre e vendere in proprio ed ecco che all’interno della suola un volante stilizzato trova posto accanto al nome di famiglia.
La celebre scarpa “dai chiodini in gomma”, ancora oggi cavallo di battaglia dell’azienda è declinabile in un’infinità di colori e pellami fra cui il pregiato “novocalf”, un pellame di vitello naturale ideale per la confezione dei “chiodati”.
Fra i clienti più ricercati, non poteva mancare Gianni Agnelli che provvedeva personalmente a far recapitare i pellami, in rare nuance di colore, per la confezione dei suoi mocassini dai dettagli unici come il tacco a ferro di cavallo.
Oggi i figli Riccardo e Davide continuano la tradizione realizzando questi capolavori interamente a mano e con pellami di prima scelta.
Testo di Giovanni Onano
Aggiornamento: il calzaturificio Miserocchi ha definitivamente chiuso i battenti.
