"My grandfather was a barber and a gentleman", this way Michele Boellis starts reporting me the story of his activity, a story of tradition, of that "humana industria" mentioned by Boccaccio and a story of success, despite age-old issues of a troubled southern land such as Napoli.
“Mio nonno era un barbiere gentiluomo”, così Michele Boellis inizia a raccontarmi la storia della sua attività, una storia che parla di tradizione, di una humana industria di boccacciana memoria e di successo nonostante gli annosi limiti di una terra di mezzo come Napoli.
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Antonio Boellis moved to Napoli in 1924 to work as a street barber; in those days, the barber used to sell perfumes and even extract teeth or bleed people using leeches. During the postwar period, for customers suffering from starvation, with hollow cheeks, barbers used "la palluccella", a sphere of unknown material to expand the cheek and allow the shaving.
Il nonno Antonio si trasferisce a Napoli nel 1924 per praticare il mestiere di barbiere ambulante; a quei tempi questa figura si mescolava con quella di profumiere e si prestava pericolosamente anche ad estrazioni di denti e salassi. Durante il dopoguerra, per i clienti consumati dall’inedia e con le guance scavate, si usava “la palluccella”, una sfera da mettere in bocca per gonfiare la guancia e permettere la rasatura.
He was not keen to shave customers, preferring to cut hair and, with the birth of the first big barber's shops, he started working as foreman in a big shop of Via Foria, one the most elegant streets of the city, at that time. There was a fast work pace, working also on Sundays (the weekly day off on Mondays would have only come later); it was the era of the Umberto haircut (from the name of the son of the King), of the brillantine in place of shampoo, when people were going to the barber's shop just for trimming hair. As of the '70s '80s, with long-hair trends, there was a renewed interest for barber's shops and right in 1974 Peppino Boellis, Antonio's son, moved to the actual premises of Via Vetriera a Chiaia.
Antonio non amava fare la barba, preferendo il taglio di capelli e, con la nascita delle prime botteghe, inizia a lavorare come caposala in un grande salone di Via Foria, all’epoca una delle più eleganti della città. Lì i ritmi erano serrati, si lavorava anche la domenica (il lunedì di riposo sarebbe arrivato solo dopo); erano i tempi del taglio alla Umberto a punta di forbice, della brillantina al posto dello shampoo, tempi in cui si andava dal barbiere solo per farsi accorciare i capelli. A partire dagli anni ‘70 ‘80, con la moda dei capelli lunghi, il cliente invece si avvicina di più alla barberia ed è proprio nel 1974 che Peppino, figlio di Antonio, si trasferisce nell’attuale sede di Via Vetriera a Chiaia.
Emblem of a true elegance that doesn't need to be flaunted, the location of the shop: at the second floor of an historic building of Via Vetriera a Chiaia 9, in the heart of the "Neapolitan elite". To the tune of good classical music, among venerable barber's chairs touting eighty and ninety winters each, white double-breasted jackets embellished by silk pochettes coming out of the breast pockets with nonchalance and a refined furniture, a customer visiting Boellis for the first time will see a gentlemen-only lounge, a classic that also looks at innovation, always willing to be in step with the times, because "la bottega non deve essere un museo" ("we do not want the shop to be like a museum"). Michele, 39, is the third generation of Boellis 1924. He has been doing this job since he was twelve and proves a deep passion for his activity. His motto "it's the haircut that combs" hints at the importance of the haircut above all, so that the customer can recreate it when at home.
Emblema di una vera eleganza, che non ha bisogno di essere ostentata, la location della “bottega” Boellis: al secondo piano di un palazzo storico di Via Vetriera a Chiaia, 9, nel cuore del salotto buono di Napoli. Sulle note di un cd di musica classica, tra venerande sedie da barbiere con novanta e cento primavere ciascuna e camici bianchi impreziositi da pochette in seta nei taschini, si apre un salotto per gentiluomini con un arredo sofisticato, un classico che guarda anche all’innovazione e alla voglia di essere al passo con i tempi, perchè “la bottega non deve essere un museo”. Michele, 39 anni, rappresenta la terza generazione di Boellis 1924. Fa questo lavoro da quando ne aveva dodici, riflette una profonda passione per quello che fa ed è un maestro nel saper instaurare un rapporto amicale e confidenziale con il cliente. Il suo slogan “è il taglio di capelli che pettina” sta a significare che se il taglio è ben fatto, il cliente non avrà difficoltà a ricrearlo a casa da solo.
Boellis moreover, with its essences Panama Daytona and Millesimè, represents a leading figure in the perfumery industry and a real Neapolitan excellence in men's grooming, testified by more than three hundred thousand aficionados from all over the world. Among the most renowned Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi, noblemen and businessmen from the south of Italy and abroad.
Boellis inoltre, con le sue essenze Daytona e Millesimè, rappresenta il gotha della profumeria ed una vera e propria eccellenza partenopea nel mondo, con più di trecentomila clienti, italiani e stranieri. Tra i più illustri figurano Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi, imprenditori e nobili del sud Italia e di tutto il mondo.
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Ph. Credits: Oreste Pipolo