The article - L'articolo
A workshop in San Giorgio a Cremano, “homeland to the ties”, as Francesco Marino says. Cassandra srl – this is the name of the company since 2000 - is managed by Francesco and his son Patrick and produces ties for the biggest Italian and foreign brands with the expertise of 68 years of history and a tangible passion for the craft. Francesco is a cheerful and charismatic man, willing to tell his story, made up of trips to America, achievements, failures and new beginnings: he has lived in New Jersey, working for Randa Nequer, a famous tie producer from New York, then decided to get back to Italy. “I bought two machineries to make ties, a LIB and an MF, this is how I started my own production” – he says. He faced some troubles for alleged unfair dismissals, so his company, whose name was Marfer (from his father’s name Marino Ferdinando, Ed), rises again with the name Cassandra, his daughter’s name.
Seven employees work in this small and busy factory silently producing ties that can be found in the biggest multibrands all over the world. On the ground floor of a building, without any kind of sign to suggest it, they make ties out of a huge variety of fabrics such as twill, crepe de chine, denim and cotton. I am shown their stockroom filled with “pezze” (36 meters of the same kind of fabric, Ed): fabrics with old patterns – never call them “vintage” when Francesco is present – and unique colours. “The skill of an artisan lies just in his ability to decide the amount of canvas to be used inside a tie, according to the fabric” – says Marino, who now settled down in S. Giorgio. “I won’t move from this place; here I have the sea, my life, everything” – says like a tired soldier and – alluding to the involution of the market – sarcastically adds: “Once if you wanted half of a pezza, you had to pay an extra charge; today suppliers thank you even if you buy few meters”.
Bespoke hugs,
Fabio___________________
Una bottega artigiana a San Giorgio a Cremano, “la patria delle cravatte”, come la definisce il titolare, Francesco Marino, che gestisce l’attività oggi con il figlio Patrick. La Cassandra Srl, questo il nome della società dal 2000, produce cravatte per i più grandi marchi italiani e stranieri con la perizia acquisita in ben sessantotto anni di storia e una tangibile passione per il mestiere. Francesco è un uomo piacevole e dalla forte personalità, ha voglia di raccontare la sua storia, fatta di viaggi, successi, insuccessi e ritorni in auge: ha vissuto nel New Jersey, lavorando per Randa Nequer, un famoso cravattificio di New York, poi la decisione di tornare in Italia. “Comprai due macchine per fare cravatte, una LIB e una MF, così iniziai la produzione” mi racconta. Dopo un periodo buio, dovuto a vertenze di lavoro che hanno portato la società in liquidazione, l’ex Marfer risorge col nome di Cassandra, dal nome di una delle figlie di Francesco.
Sette addetti in totale in questa piccola realtà, che in silenzio crea prodotti che vengono poi rivenduti nei multibrand di mezzo mondo e nelle boutique monomarca di nomi blasonati e non. Al pianterreno di un palazzo, senza insegne né pubblicità di sorta, vengono sapientemente create cravatte di ogni genere e tipo dal classico twill al crepe de chine, passando per denim e cotoni. Mi mostrano il magazzino con le “pezze” (36 metri di tessuto, ndr): tessuti con disegni d’antan – guai a chiamarli vintage – dai colori unici. “La bravura dell’artigiano sta proprio nel saper decidere quanta tela mettere all’interno di una cravatta in base al tipo di tessuto utilizzato” - mi spiega Marino, che ormai a S. Giorgio ha trovato la sua dimensione. “Qui ho il mare, le mie cose, non mi sposto” - mi dice con il tono del guerriero stanco e – riferendosi all’attuale involuzione del mercato - aggiunge ironico: “Un tempo se l’artigiano voleva mezza pezza, doveva pagare il supplemento; oggi ti ringraziano anche se compri pochi metri”.
If you like what we are doing here, please consider following TBD onFacebook - Tumblr - Instagram - Twitter
Bespoke Hugs,
Fabio
A conversation with... Francesco Marino
30 Agosto 2014